ARCHEOLOGIA EDITORIALE: Come si faceva un libro negli anni ’60 e ’70

Le fasi di lavorazione illustrate nel filmato hanno un interesse storico e riguardano tecnologie legate alla composizione tipografica meccanica, alla linotype, ai processi lunghi e complessi che ormai costituiscono archeologia editoriale.
Nel secolo scorso è così che nascevano libri, enciclopedie, atlanti, antologie, riviste di didattica e aggiornamento su cui si sono formati milioni di italiani.

Il video lo scopro su Archivio Caltari. La voce narrante un po’ triste, modello Istituto Luce, segue ogni fase della produzione editoriale, in tempi in cui fare un libro era ancora un processo semi-artigianale e le figure coinvolte si differenziavano per competenze che oggi, in un’editoria dai ritmi fordisti, tendono a sconfinare l’una nell’altra. Oltre al fascino retro che sembra arrivare da un’altra epoca (e cinquant’anni fa era, di fatto, un’altra epoca) c’è una serie di chicche imperdibili, come le macchine per la composizione in tipografia, le illustrazioni attaccate con la colla sul menabò, i caratteri mobili, il torchio elettrico, le  pellicole, le pagine di piombo, la macchina da stampa in piano. Nessun accenno agli stage non retribuiti e alla figura del social media manager.

Un documentario consigliatissimo per chiunque si occupi di editoria.